In questi tempi dove la tradizione convive con l'avvento della nuova era, c'è un uso esagerato e non giustificato di due termini che applicati alla Vita quotidiana parrebbero giustificare o dare un senso specifico al mancato uso della determinazione o volontà individuale. Questo lo considero un errore in quanto porta gli individui a lasciarsi trascinare dalla circostanza che certamente è frutto di una negatività espressa in virtù del fatto che l'uomo, calato nella carnalità offusca il senso reale di quello che deve raggiungere. Il primo di questi termini è la casualità. Ogni cosa per i "casualisti", definizione che mi piace dare a un certo tipo di persone, potrebbe essere spiegata dal fatto che c'è una motivazione principe ai più sconosciuta e che spiegherebbe come mai una certa cosa va in un certo modo. Senza che vi sia applicazione di volontà individuale, naturalmente. Allora, ti diranno che non riescono a trovare il tempo per te perchè si vede che le cose devono andare in quel modo e non perchè il desiderio è di usare il tempo in altro modo. Questo modo di intendere la realtà credo che sia offensivo per l'intelligenza degli uomini che muovono il loro fare in assoluta accordanza con il proprio volere. Certamente l'atto di volontà non può essere scisso dalle circostanze che implicano a volte delle modificazioni di strade percorribili per raggiungere l'obiettivo, ma il molleggiare un mancato uso della volontà in virtù dei "casi della Vita" non è un affare conveniente.
Ricordo sopra tutti gli esempi che ho vissuto, M. che partecipava a delle sedicenti riunioni con "uno" che aveva poteri extrasensoriali. E che era in grado di sconfiggere gli eserciti dei mondi superiori. Nonostante studi da molti anni un certo genere di "cose", da sempre ho un approccio moderato con queste argomentazioni, per diversi motivi, tra cui la ricerca della Verità o di una semplificazione per la mia elementare capacità di comprensione che sia accettabile per il mio cuore ma soprattutto per il mio pensare.
M. aveva talmente descritto bene questo personaggio che avevo provato desiderio di partecipare a una di queste riunioni. Ma lei disse "Se ti deve capitare, avrai occasione di incontrarlo e di partecipare a queste sue istruzioni di gruppo". Cosi, non ho mai incontrato questo "grande uno" che era in grado di livellare le energie di tutti i partecipanti con l'uso di una bacchettina magica ma che, nel tempo stesso, generava fenomeni di confusione disperata come questa signora M. che se anzichè andare da lui fosse andata da uno psicologo avrebbe fatto certamente meglio.
L'altro termine è il karma. E legato al karma c'è il concetto di reincarnazione.Sant'Agostino nelle sue confessioni, scriveva:"Dimmi, o Signore … la mia infanzia ha seguito un'altra mia età che morì prima di essa? Era quello che passai nel gembro di mia madre?Perché è ciò che ho sentito dire e visto io stesso nella donna in attesa di un figlio. E come, prima di quella vita di nuovo, o Dio, mia gioia, mi trovavo in qualche luogo o in qualche corpo?Perché non ho nessuno che me lo dica, né padre né madre, né esperienza d'altri, né mia memoria personale" Nel 325 d.c. il Concilio di Nicea cambiò il corso della storia nella conoscenza dell'uomo sulle cose non terrene. Ricreando oggettivazione alla Vita e al potere temporale sulla cose. Giacchè la memoria di un uomo aiutava a credere che non fosse possibile ritornare alla Vita in questo mondo. Ma se da un lato questo può essere un dettaglio insignificante all'uomo che vive nella totalità delle sue esperienze, il comprendere che esiste una proseguio che ci mette in condizione di sperimentare tutto quello che siamo come potenzialità nell'espressione vitale, ci permette di cogliere la nostra grande possibilità. Di diventare Santi nel senso di Uomini Totali.E invece la commercializzazione con cui ci siamo abituati a contrattare, ci dona una visione karmica di ogni evento che capita nel nostro vivere. "E' il mio karma" è diventato uno slogan ripetitivo che lega le persone a un destino che immodificato agisce sul corso di quello che non compiono.
Tutto sommato il karma e la casualità sono due visioni del Caos a cui ogni uomo è assoggettato ma non è certamente una visione sottomessa che è in grado di aiutarlo. Ed è solo questo che intendo sottolineare in questa breve dissertazione.
Questo è il tempo in cui le cose vanno così per motivazioni che risiedono nella incapacità individuale di accettare il vero senso della libertà. Perchè la libertà ha sempre un prezzo. Difficile da non pagare.
MaYa
2 commenti:
Attendo sempre le tue parole. Sempre bellissime. Grazie. A.
Tu sei un Angelo. Grazie.
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